…MA COSA E’ IL FABBISOGNO?
Su questo pianeta siamo milioni di persone, diverse le une dalle altre, ognuna con la sua vita, ognuna con le sue caratteristiche fisiche, ognuna con un metabolismo diverso, alcune con diverse patologie e fabbisogni di energia e di nutrienti diversi.
Cosa vuol dire fabbisogno?
Il fabbisogno è il pilastro su cui si basa la dietetica. Possiamo distinguere tra fabbisogno energetico e fabbisogno di nutrienti.
FABBISOGNO ENERGETICO
Il fabbisogno energetico viene definito come l'apporto di energia chimica derivata dal cibo e dalle sue componenti, necessario a compensare il dispendio energetico giornaliero degli individui, ovvero l’energia che serve per far si che il nostro corpo lavori al meglio. Il fabbisogno energetico varia in base all’età, all’altezza, al sesso, all’attività fisica ecc. e nel caso di bambini o di donne in gravidanza o allattamento, il fabbisogno deve comprendere la quota energetica necessaria per sostenere la deposizione di nuovi tessuti o per la secrezione di latte.
Questo vuol dire che due persone diverse, pur avendo lo stesso peso ma svolgendo attività lavorative o motorie diverse, hanno necessariamente bisogno di quantità energetiche diverse. Questo varia moltissimo anche in base alla condizione fisica in cui la persona si trova; ovvero, se il peso corrisponde ad un sovrappeso, per raggiungere un valore di normopeso giusto per la salute, l’introito energetico dovrà essere necessariamente inferiore all’attuale, fino al raggiungimento dell’obiettivo, ma mai al di sotto del metabolismo basale. Il metabolismo basale rappresenta la somma dell'energia utilizzata per compiere i lavori interni necessari all'organismo per vivere (sintesi e/o degradazione di vari costituenti cellulari, cicli biochimici, funzionalità cardiaca, renale, epatica ecc.). I consumi energetici basali sono da attribuire principalmente all'attività della massa magra dell'organismo, ossia ai muscoli. Gli uomini hanno generalmente una massa magra maggiore delle donne. Lo stesso vale per coloro che svolgono più attività fisica rispetto a persone sedentarie che quindi non stimolano il tessuto muscolare. Con l'avanzare dell'età, sia nell'uomo che nella donna si verifica una progressiva perdita di massa magra e un aumento del grasso corporeo.
Consumare meno del metabolismo basale, quindi, vuol dire andare incontro al rischio di catabolismo, il processo di perdita della massa muscolare, e quindi di abbassare il metabolismo basale, con le conseguenze che ne risultano.
Una curiosità è che ad intervenire sul bilancio energetico è anche la Termogenesi Indotta dalla Dieta che rappresenta l'incremento del dispendio energetico in risposta all'assunzione di alimenti. Mediamente può essere valutata in circa il 7-15% del dispendio energetico totale. La TID varia in funzione della quantità e del tipo di alimenti ingeriti. Lo stimolo maggiore è dato dalle proteine e dagli aminoacidi (10-35% dell'energia ingerita), mentre valori inferiori sono attribuibili a carboidrati (5-10% dell'energia ingerita) e lipidi (2-5%). Esiste infine una termogenesi dovuta a sostanze ad azione nervina (caffè, tè, tabacco, ecc.) che può assumere, in base all'entità dei consumi, un significato rilevante.
FABBISOGNO DI NUTRIENTI
Il fabbisogno di nutrienti indica quanti nutrienti una persona deve assumere in relazione alla forma fisica e alla presenza di particolari condizioni patologiche o fisiologiche. I nutrienti sono le sostanze costituenti degli alimenti (carboidrati, proteine, grassi, vitamine, sali minerali, acqua) che provvedono, come tali o dopo digestione, al nutrimento dell'organismo. Un nutriente è detto "essenziale" se l'organismo non è in grado di sintetizzarlo e può solo assumerlo con la dieta; da qui l’importanza di un alimentazione bilanciata e sana!
Questo vuol dire che, per esempio, una persona che pesa 70Kg e che pratica bodybuilding ha bisogno di circa 1,3-1,5g/Kg di peso corporeo di proteine alimentari al giorno; un’altra persona, che pesa sempre 70Kg, che invece ha insufficienza renale grave, non deve mai superare la quantità proteica di 0,3g/Kg di peso corporeo, pena l’aggravarsi della malattia. Ho volutamente portato come esempio due casi estremi per semplificare la spiegazione.
Lo stesso vale per tutti gli altri nutrienti precedentemente elencati. Un altro esempio è l’avitaminosi ovvero la carenza di una certa vitamina che porta all'insorgenza di malattia caratterizzata da manifestazioni patologiche, ben definite per ogni singola vitamina, che normalmente possono regredire in seguito a somministrazione equilibrata della vitamina mancante.
Questo vuol dire che se l’alimentazione è sbagliata e sbilanciata, è in grado di peggiorare la forma fisica e di aggravare eventuali patologie, altrimenti, se è sana, corretta e bilanciata rispetto ai reali fabbisogni individuali, migliora la forma fisica e mantiene alcuni stati fisiologici e patologici stabili, o addirittura funziona come terapia. .
IN CONCLUSIONE
Quindi, come ho appena spiegato, ognuno ha bisogno di quantità di energia e di nutrienti diversi dal resto delle persone. Questo vale soprattutto quando siamo in presenza di patologie strettamente correlate all’alimentazione come patologie renali, cardiovascolari, disfunzioni lipidiche, diabete ecc.
Per dirvene una, poco tempo fa è venuta da me una signora sulla cinquantina, molto provata dalla cirrosi epatica, la quale, prima di venire da me, si era recata da una certa tizia, una sessuologa, che le ha fatto un assurdo test delle intolleranze, non scientificamente provato. La sessuologa, visto l’insensato risultato del test, le dice che non è il fegato ad essere malato, bensì il cuore; ora, se la mia paziente avesse seguito la dieta iperproteica e senza logica e soprattutto controproducente per la patologia in questione, la cirrosi, prescrittale dalla sessuologa, sarebbe finita all’ospedale nel giro di un mese, aggravando la patologia!
Questa storia, purtroppo vera, è per dimostrare quanto sia importante valutare ogni singola persona nella sua totalità e trovare la strategia alimentare migliore per il suo benessere! Dietista non ci si improvvisa. L’alimentazione è una scienza e per questo va rispettata. Niente è dato al caso.
Perché, come diceva Feuerbach, siamo ciò che mangiamo…perché il cibo che mangi può essere o la più sana e potente forma di medicina o la più lenta forma di veleno (Ann Wigmore).