COS'È’ L'ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE?
Lo svezzamento o alimentazione complementare è il processo di sostituzione e affiancamento graduale dell’alimentazione basata esclusivamente sul latte, materno o in formula, tipica delle prima fasi della vita,a quella con altri alimenti liquidi e solidi diversi dal latte.
Ha una durata variabile da bimbo a bimbo; in media va dai 6 mesi ai 2 anni di vita.
IL CIBO SI AGGIUNGE AL LATTE NON LO SOSTITUISCE
Il latte rimane l’alimento principale dell’alimentazione del bambino fino all’anno di età.
PERCHÉ INIZIARE L’ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE?
Il volume di latte ingerito dall’allattato, a circa 6 mesi, diventa insufficiente a coprire il fabbisogno di:
- ENERGIA
- PROTEINE
- FERRO
Il latte da solo non è più in grado di rispondere adeguatamente alle richieste nutrizionali del lattante.
Gli alimenti complementari sono indispensabili per
• Accrescimento
• Sviluppo neuro-comportamentale
L’OMS raccomanda:
- introdurre gli alimenti solidi al 6° mese anche se l’epoca di introduzione dei cibi solidi va stabilita individualmente sulla base delle competenze neuro-oromotorie acquisite e dell’interesse del bambino evitando un rigido calendario di introduzione dei nuovi alimenti;
- il bambino dovrebbe assumere nuovi alimenti mentre assume latte materno;
- è fondamentale fornire ai genitori informazioni per una dieta equilibrata e incoraggiarli a riconoscere e rispettare la capacità di autoregolazione del bambino;
- la modalità di svezzamento deve privilegiare le abitudini familiari, etniche, regionali nel rispetto dei fabbisogni nutrizionali.
QUANDO INIZIARE?
Dipende dal grado di prontezza neuro e oromotoria insieme allo sviluppo del sistema immunitario, digestivo e renale e in cui il latte da solo diventa insufficiente ad una crescita ottimale:
1- mantiene la posizione seduta in autonomia e tiene la testa allineata con il tronco così da deglutire efficacemente il bolo alimentare?
2- è interessato al cibo dei genitori e si porta in bocca le mani e i suoi giochini e la parte che sporge degli alimenti a forma di bastoncino?
3- è sparito il riflesso di estrusione? Riflesso arcaico in cui il bimbo spinge fuori dalla bocca ciò che è diverso dal capezzolo perché semplicemente non è pronto alla pappa
COME SI PROCEDE?
A 6 mesi il lattante è pronto a ricevere cibi solidi; non esistono modalità e menù definiti; entro i 9-12 mesi il bambino dovrebbe aver provato un’ampia varietà di cibi e di sapori arrivando a consumare oltre al latte altri due pasti principali (pranzo e cena) e uno-due spuntini; le porzioni vanno adeguate per l’età del bambino (LARN); viene messo da parte il criterio della progressiva introduzione di alcuni alimenti secondo il grado di allergenicità; non vi sono evidenze scientifiche che l’introduzione oltre i 6-8 mesi dei cibi solidi, anche quelli considerati maggiormente allergizzanti, possa prevenire l’allergia…
Il bambino verrà coinvolto nei pasti di famiglia e sarà egli stesso a mostrare interesse quando sarà pronto.
MOSSO DALL’ISTINTO DI IMITAZIONE E DALLA CURIOSITÀ!
- La famiglia dovrà avere una buona educazione e cultura alimentare, con variazioni durante la settimana per garantire la giusta varietà di alimenti e nutrienti
- I cibi devono essere comunque idonei e salutari
- I cibi possono essere offerti sminuzzati, tritati, tagliati in modo sicuro o con il cucchiaino
- Il bambino NON va forzato
- Si parte prima con alcuni assaggi dopo la poppata
COSA PUÒ’ MANGIARE? TUTTO!
Eccezione fino ai 12 mesi per:
- MIELE per possibile spore di Clostridium Botulinum non degradabili dal bambino;
- LATTE VACCINO come alimento giornaliero principale in sostituzione del latte materno o in formula, per i suo scarso contenuto in ferro e per l’eccessivo contenuto proteico e causa di microscopici sanguinamenti intestinali(triplo rispetto al latte materno). Si invece come ingrediente o come yogurt o formaggi alternati ad altri alimenti; meglio se dopo i 3 anni;
- TE’, CAFFÈ sia per l’effetto eccitante che legante il ferro;
- ALCOL perché tossico per il fegato;
- FUNGHI no fino ai 12 anni;
- ZUCCHERO evitato fino ai 2 anni per rischio obesità, carie e sazia senza nutrire
- SALE evitato fino ai 2 anni con flessibilità, attenzione a sale nascosto (assunzione adeguata 0,7g)
- FRITTO per la scarsa qualità e l’eccessiva quantità di grassi
- ECCESSO DI ALIMENTI PROTEICI
COME SVEZZARE IN SICUREZZA?
- Corso disostruzione vie aeree in età pediatrica
- Sorvegliare i bambini mentre mangiano e non avere distrazioni e avere una buona atmosfera
- Imparare i tagli e i formati sicuri
CHE ALTRO C'È DA SAPERE? IL RIFLESSO FARINGEO
E’ un riflesso dei nervi cranici dovuto alla contrazione dei muscoli faringei in risposta ad uno stimolo alla base della lingua.
Ha lo scopo di evitare che nella gola entrino oggetti diversi da quelli normalmente previsti nella deglutizione, per prevenire il soffocamento: il conato chiude automaticamente la gola e spinge la lingua verso la parte anteriore della bocca.
Nei neonati è molto forte e spostato in avanti, per tale motivo è più facile da attivare; verso i 9 mesi comincerà a regredire fino a raggiungere la radice della lingua.
Un bambino che ha conati, di norma risolverà il problema da sé e questa sarà solo una fase temporanea.
È importante non confondere questo riflesso con il soffocamento; un bambino che accenna un conato di vomito perché sta sperimentando con il cibo non si sta strozzando; vuol dire solo che ha i riflessi a posto.
Puoi contattarmi per approfondimenti e percorsi di accompagnamento all’autosvezzamento.