La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine che si può presentare in soggetti geneticamente predisposti, caratterizzata da malassorbimento a livello intestinale.
Il rischio di sviluppare celiachia dipende quindi da fattori genetici, immunologici e ambientali.
Negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi lavori che hanno evidenziato che
- non esiste alcun effetto protettivo sul rischio di sviluppare celiachia, almeno nei lattanti a rischio familiare, da arte dell’allattamento al seno;
- non esiste nessun effetto protettivo sul rischio di sviluppare celiachia nella ritardata introduzione del glutine dopo i 12 mesi. La ritardata introduzione del glutine comporta solo il ritardo della comparsa della manifestazione clinica, mentre un consumo di elevate quantità di glutine tra i 6 e i 24 mesi aumenta il rischio di sviluppare celiachia precoce.
In conclusione ne il timing di introduzione ne la quantità di glutine sembrano avere un effetto sul rischio di sviluppo di celiachia; per cui gi alimenti contenenti glutine possono essere inseriti in qualsiasi momento dopo il 6° mese di vita con l’inizio dello svezzamento. Per quanto un effetto protettivo non sia ancora stato dimostrato, l’allattamento al seno deve essere incoraggiato per tutti gli altri effetti benefici, anche durante l’introduzione dei primo alimenti contenenti glutine. L’OMS incoraggia l’allattamento fino almeno al 1° anno di vita.