Precisazione: l’IMC (Indice di Massa Corporea in Italiano) o BMI (Body Mass Index in inglese) consiste nel rapporto tra il peso e l’altezza al quadrato (kg/m2).
Qual è la sua storia?
Per comprendere la fola del BMI bisogna andare indietro di circa 200 anni. È stato ideato da Adolphe Quetelet, matematico e statista belga che ha definito le caratteristiche fisiche “dell’uomo medio” sulla base di un censimento del 1832; l’unico suo interesse era quello di sviluppare una formula matematica e quindi creare un calcolo generalmente valido. Niente aveva a che fare con l’utilizzo che se ne fa oggi; niente aveva a che fare con la salute delle persone, era solo un calcolo di media!
Il fisiologo Ancel Keys si imbatté nella formula matematica di Quetelet nel 1972, identificandola come una convenzione adatta a determinare le percentuali di grasso corporeo nella popolazione.
L’obiettivo di questo indicatore, per l’ambiente medico, sarebbe quello di creare dei parametri minimi e massimi di salute in base all’altezza e al peso del soggetto ovvero sarebbe in grado di predire il rischio di malattia e mortalità; tutti i risultati inferiori o superiori a certi parametri comporterebbero infatti un determinato numero di possibili patologie o malattie.
L’indice di massa corporea è ancora utilizzato come parametro di riferimento dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Viene utilizzato, ad esempio, per classificare i paesi in cui prevalgono povertà e offerta insufficiente o consumi eccessivi. Le compagnie di assicurazione sanitaria utilizzano questo parametro per determinare se e in quale categoria di rischio appartiene l’assicurato.
Dal 1972, tantissimi articoli di importanti riviste scientifiche hanno fatto riferimento all’Indice di Massa Corporea nel loro testo.
Il principale problema dell’IMC è la sua parzialità. Esso non fornisce un quadro sufficientemente completo per poter comprendere la situazione di salute di una persona: non considera il sesso, la composizione corporea (la distribuzione della massa magra e massa grassa), etnia, l’età, la familiarità, lo stato psicologico, la quantità e la qualità del movimento, lo stato socio-economico, la qualità delle relazioni sociali, il grado di istruzione, l’ambiente...devo aggiungere altro?
La salute personale è determinata da tantissimi parametri ed è superficiale e inopportuno attribuire ad una persona un valore di salute solo in base ad un calcolo statistico antiquato.