Ciao, ci ho messo un po’ di tempo per decidere di condividere quello che mi è successo ma forse ora ce la faccio o almeno lo spero, ho passato i 40 anni e per una vita ho convissuto con un disturbo alimentare anche se non me ne rendevo conto.
Sono da sempre stata una bambina sovrappeso, prendevo di nascosto le merendine dalla dispensa per poi nasconderne le carte in camera e quando mia mamma le trovava ero capace di negare e dire che non le avevo mangiate, mi vergognavo troppo per ammetterlo! Avrei voluto smettere ma proprio non ce la facevo! Mi sono sempre sentita presa in giro e derisa, a volte ero io a scherzare sulla mia stazza come per mettere le mani avanti e più volte ho riso alle battute degli altri sul mio peso anche se avrei voluto piangere; perché no, le battute sui ciccioni non mi fanno ridere e fanno stare male.
C’è un episodio in particolare che non scorderò mai ed è quando sono andata con le mie compagne di classe a scegliere l’abito per la prima comunione, io ed un'altra bimba, anche lei robusta come me ci siamo sentite dire che il vestito scelto dalle altre bambine non era disponibile nella nostra taglia, quindi il nostro vestito era diverso da quello delle altre che sembravano delle piccole dame mentre noi due dei sacchi! Da sempre quando andavo in qualche negozio per fare acquisti mi sentivo dire che la mia taglia non c’ era e per questo mi sono trovata anche a far passare degli anni senza acquistare niente a meno che non fosse estremamente necessario.
Ho provato molto spesso a mettermi a dieta ma senza risultato, anche se seguivo un piano alimentare corretto non riuscivo a trattenermi a lungo, perdevo il controllo e mi abbuffavo così tornavo a mangiare come prima se non addirittura di più e riprendevo anche quei pochi kg che avevo perso con gli interessi.
Sono arrivata a pesare 128 kg e facevo fatica a fare qualsiasi cosa, non riuscivo nemmeno a salire le scale senza avere il fiato corto o ad allacciarmi le scarpe. Durante una gita a Gardaland, non sono riuscita a salire su alcune giostre insieme a mia figlia piccola, mi vergognavo tanto e da lì è scattato qualcosa nella mia testa ed ho detto basta, il cibo non deve controllare più la mia vita!
Ho preso un appuntamento con una nutrizionista e le ho detto che dovevo dimagrire a tutti i costi e che volevo una dieta molto ristretta perché forse se avessi visto risultati positivi fin da subito sarei riuscita a seguirla; devo dire che seguendo tutto quello che mi veniva detto iniziai a perdere peso, per la prima volta domavo le abbuffate e le persone mi facevano i complimenti ! Un sogno! Mi iscrissi in palestra e di testa mia iniziai a restringere sempre di più la mia dieta che divenne la mia ossessione, velocemente mi sono ritrovata a non mangiare carboidrati né grassi ed andavo in palestra tutti i giorni per 2.5/3 ore.
In questo periodo ero molto contenta perché il mio peso diminuiva molto velocemente, la dietologa mi mise in guardia e mi disse che se non avessi rallentato non mi avrebbe più potuta seguire….Ma io non potevo rallentare! Così come non ero capace un tempo di smettere di mangiare adesso non riuscivo a smettere di dimagrire! O tutto o nulla! Diventavo sempre più irritabile e le liti in famiglia erano all’ordine del giorno, avevo alcuni valori delle analisi del sangue sballati, perdevo i capelli e anche il ciclo mestruale si era sballato, il mio problema si era trasformato. Il cibo era ancora al centro dei mie pensieri e, anche se in una forma diversa, controllava sempre la mia vita.
A Maggio del 2019, sotto insistenza di mia sorella, mi sono decisa a vedere una psicoterapeuta. Da lì, piano piano, ho iniziato ad intraprendere la psicoterapia abbinata ad un percorso nutrizionale con un’altra dietista specializzata nel trattamento dei disturbi alimentari, perché di questo si trattava. Il disturbo alimentare era cambiato con il tempo e nella forma ma non nella sostanza perché la continua ossessione per il peso era sempre lì.
All’inizio avevo un po’ di paura perché pensavo che se avessi risolto il problema sarei tornata ad essere obesa e per me sarebbe stato un grande problema, ma ho deciso di fare questo esperimento ed infatti ho capito che non era così. A Settembre mi sono decisa a parlare in casa del mio problema, da lì il mio cammino è stato in discesa, per un po’ ho accettato che i miei familiari mi aiutassero nella gestione dei pasti e sempre mia sorella è stata un aiuto prezioso. È stato un lavoro impegnativo su più fronti, con la psicoterapia settimanale, con la dietista e con me stessa perché se non ti metti in gioco non ottieni niente.
Oggi è passato più di un anno dall’inizio del mio percorso, un anno molto intenso e sono molto contenta di essere arrivata qui, riesco per la prima volta in vita mia a mantenere una alimentazione regolare ed un peso stabile, allo specchio non mi vedo più rivoltante. So che devo stare attenta ai vari campanelli di allarme e quando mi rendo conto che c’è qualcosa che non va cerco di correggere il tiro, fiduciosa di saper utilizzare le strategie giuste.