Nel 2010 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto ufficialmente che gli interventi per la promozione e la tutela della salute materno-infantile iniziano prima della gravidanza, sottolineando così l’importanza degli interventi preventivi in questo ambito della popolazione in età fertile anche per ridurre il rischio di malattie nel bambino e poi nell’adulto.
Molte evidenze scientifiche degli ultimi anni hanno infatti dimostrato che l’implementazione di alcune buone pratiche in età fertile e soprattutto nel periodo preconcezionale riducono in maniera significativa i problemi di fertilità, migliorano il decorso e l’esito della gravidanza, riducono il rischio di difetti congeniti e mettono le basi della salute del bambino e dell'adulto.
Come mai questo interesse al periodo preconcezionale? Prevenire è sempre meglio che curare!
L’attenzione verso la salute preconcezionale è legato alla riduzione dei tassi di mortalità infantile e alla prevenzione delle patologie a carattere cronico-degenerativo. Questa è la teoria del “fetal programming” che collega le condizioni nell’ambiente intrauterino allo sviluppo in età adulta delle patologie a carattere cronico- degenerativo.
Vi riporto alcune importanti informazioni.
Sia sovrappeso che obesità e sottopeso sono riconosciuti come fattori di rischio per l’infertilità. L’obesità, insieme all’abitudine del fumo, ad esempio, determina un allungamento di circa 9 mesi in più dei tempi necessari al concepimento; l’eccesso di adipe, inoltre, altera il ciclo e la regolazione degli ormoni sessuali, porta ad un aumento della prevalenza dell'ovaio policistico, irregolarità dell’ovulazione, anovulazione e irregolarità del ciclo mestruale. Altri studi dimostrano che l’obesità materna aumenta il rischio di obesità infantile e l’aumento di patologie a carattere cronico-degenerativo.
Anche chi è sottopeso non è immune a questi rischi, infatti anche l’eccessiva magrezza in epoca preconcezionale è un fattore di rischio per la salute riproduttiva a causa dell’amenorrea.
E la qualità dell’alimentazione che ruolo ha?
Le evidenze scientifiche dimostrano che non è il singolo nutriente o alimento a determinare una riduzione del rischio di queste patologie, ma la dieta nel suo complesso associata a sani stili di vita come l’attività fisica e il non fumare. Ad esempio comportamenti alimentari scorretti come scarsa qualità della dieta in epoca preconcezionale e nel primo trimestre di gravidanza e pratiche rivolte alla riduzione del peso corporeo come l’uso di lassativi, determinano un aumento del rischio dei difetti del tubo neurale nei nati. Per contro l’alimentazione molto ricca di frutta, verdura e pesce, riduce in modo significativo il rischio di labiopalatoschisi e labioschisi e una dieta su base mediterranea è efficace nella riduzione del 50% del rischio di spina bifida.
Detto questo ecco alcuni suggerimenti per favorire una migliore salute preconcezionale
- mantenete un peso corporeo nella norma perchè aumenta le probabilità di concepimento e di salute materno-fetale. Se si è in sovrappeso o in obesità è consigliabile trovare con il dietista un giusto peso che favorisca la salute; lo stesso vale per le persone in sottopeso;
- seguire un’alimentazione su base mediterranea aumenta la probabilità di avere i valori di omocisteina nella norma già in epoca preconcezionale. L’omocisteina è un aminoacido solforato che si forma nel nostro organismo a partire dalla metionina, aminoacido essenziale, che viene introdotto con l’alimentazione attraverso il consumo di carne, uova, latte, legumi. Il metabolismo dell’omocisteina viene regolato grazie all’azione di specifici enzimi e di alcune vitamine presenti nel sangue, in particolare: vitamine B6, B12 e acido folico.
Se il consumo di queste vitamine è insufficiente, l’omocisteina si accumula nel sangue e può provocare danni alle pareti vasali modificandone struttura e funzionalità. Recenti studi hanno evidenziato che concentrazioni plasmatiche elevate di omocisteina sono:
• correlate ad un aumento del rischio di malattia cardio-vascolare;
• un fattore di rischio per patologie neurodegenerative quali Demenza e Malattia di Alzheimer;
• presenti nelle donne in Gravidanza affette da preeclampsia, difetto della crescita fetale, distacco prematuro di placenta e aborti spontanei e ripetuti;
• spia di fragilità ossea.
- aumentare il consumo di alimenti ricchi di folati necessari nelle prima fasi dello sviluppo: cereali integrali, legumi, asparagi, broccoli, bieta agrumi, kiwi, fragole… per garantire l’apporto necessario di acido folico può essere necessario un supplemento di acido folico tramite un integratore alimentare.