Cibo ed emozioni sono naturalmente collegati! È un legame articolato e complesso. Il cibo è un’ottima soluzione per regolare le emozioni e, ad eccezioni di alcune situazioni, non è un problema!
Quando si può parlare di mangiare emotivo o emotional eating? Quando il cibo è usato per regolare il volume delle emozioni. Può succedere che il corpo non abbia bisogno di energia e nutrienti ma sentiate la necessità di modulare una certa emozione mangiando qualcosa; questa sensazione pertanto non può essere chiamata fame; mangiare è funzionale per gestire un malessere, il cibo diventa uno strumento di modulazione emotiva. Esistono casi in cui il mangiare emotivo può diventare un problema? Si. Se mangiare è l’unica soluzione che conoscete e che mettete in atto per modulare questa emozione o se fate fatica a riconoscere l’emozione e a starci dentro…
La situazione si complica se l’emozione negativa è invece generata dal cibo: ad esempio se dopo aver mangiato qualcosa sentite un'emozione spiacevole. In questo ultimo caso la causa e la conseguenza si sono invertite. Qui ci mette lo zampino, ancora una volta, la cultura della dieta che attraverso regole e giudizi provoca emozioni negative quando la persona infrange queste regole, mangia qualcosa di proibito o mangia per regolare le emozioni.
Il percorso di intuitive eating aiuta a normalizzare il rapporto tra cibo ed emozioni decolpevolizzando l’atto di mangiare per motivi emotivi e aiuta a riconoscere i segnali e a trovare soluzioni più funzionali per il benessere psico fisico oltre che a contrastare il giudice interno.